Ray Jackendoff e il problema mente-corpo

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Una delle fondamentali rivendicazioni di “Aspects of the Theory of Syntax” (Chomsky 1965) era che le strutture multi-livello che la linguistica utilizza per analizzare le frasi fossero più che semplici astrazioni utili a fini teorici. Per Chomsky esse erano psicologicamente reali: dovevano essere trattate come modelli di “qualcosa” nella mente del soggetto che pronuncia o interpreta le frasi in questione. In “Foundations of Language” (2002), Ray Jackendoff – nel valutare criticamente l’opera di Chomsky – fa però una precisazione terminologica. Spesso si dice: “La notazione ad albero x è un modello di una rappresentazione mentale della frase”. Secondo Jackendoff, questo modo di esprimersi è fuorviante, perché il termine “rappresentazione” suggerisce che il modello rappresenti qualcosa – e perché qualcosa rappresenti qualcos’altro – deve rappresentarlo per qualcuno.

Leggi il documento completo di Giada ZichittellaCervello, inconscio freudiano e “mente funzionale”. Ray Jackendoff e il problema mente-corpo.

 

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