Libri nella rete

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C’è chi pensa al mondo di oggi come alla naturale evoluzione del mondo di ieri e che quindi sia necessario adattarsi ad esso in base a ciò che viene offerto. Su questo nessuno può nutrire dubbi. Il punto è, però, se tale adattamento, dal punto di vista prettamente culturale, apporti dei vantaggi o degli svantaggi per chi intenda accostarsi allo studio del mondo stesso o, più in generale, alla letteratura. Si tratta di internet e del computer, dello studio, della ricerca, della lettura e della scrittura nel mondo di internet e del computer. I vantaggi sono molti, ma accidentali:

  1. una più semplice reperibilità di molte informazioni,
  2. la rapidità della consultazione,
  3. la comodità nell’elaborazione dei testi,
  4. una più larga e celere interconnessione degli studiosi; e tutto ciò che si vuole.

Gli svantaggi sono invece pochi, ma sostanziali:

  1. accedere a molti dati non garantisce affatto la qualità di essi, non consente al fruitore di cavarne qualcosa di migliore per la propria ricerca (le fonti migliori, cioè, restano quelle al di fuori del mondo informatizzato);
  2. scrivere un testo più in fretta, grazie alla nuova configurazione ergonomica dei dati, non significa scriverlo meglio – spesso peggio;
  3. l’uso di elaboratori per la stesura di testi esclude il contatto con la materia di cui un testo è fatto, o sia la carta e l’inchiostro (si perde insomma il corpo del testo – e con esso lo spirito), senza illuminare affatto l’ombra incombente dell’errore tipografico, anzi facendola espandere esponenzialmente (chi controlla il testo non è più l’uomo ma la macchina, il che è peggio, naturalmente), e lasciando dimenticare il valore di una correzione;
  4. comunicare con i “colleghi letterari” è proficuo solo quando si scambiano letture e si conversa vis-à-vis, cosa quasi sempre esclusa dalla bufera di informazioni meramente “altrui” il cui peso solo raramente è misurato da chi ne viene colpito.

Oggi si confonde, insomma, il gesto di entrare in un museo con quello di visitarne il sito multimediale online. Chi pensa che tra le due esperienze, al netto di qualsiasi possibilità informatica, non corra differenza alcuna è talmente immerso nel mondo di oggi che nemmeno può comprendere cosa si perda – cosa, meglio, si sia perso. Accedere oggi a un sistema culturale “superato” come quello basato sull’isolamento, la frequentazione della biblioteca, l’uso di libri stampati, la loro carta, il loro inchiostro, il foglio, la penna, la rara conversazione con una qualche “personalità”, ebbene – accedervi è un lusso; che certo può però concedere grandi risultati a una mente che sappia coglierne l’utilità e la profondità. (Gli idioti, va da sé, ci sono sempre stati; oggi possono solo aumentare: il rischio concreto è che si perdano oggi la figura e la nozione dell’autentico “idiota”.)

Kyle Bean - "The Future Of Books"
Kyle Bean – “The Future Of Books” – www.kylebean.co.uk

Se tutto questo è vero, altrettanto vero è che l’informatizzazione della cultura può aiutare lo studioso in ben altro modo: non trasformando il processo della lettura ma semplicemente facilitandolo. Si tratta dell’acquisto di libri in rete. Oggi acquistare libri in rete è facile e molto comodo, anche se – come abbiamo tentare di dire – per diversi aspetti la transazione conserva davvero poco di quell’intimità che si può instaurare con un libro avendolo tra le mani e sfogliandolo in una vera libreria. Il mezzo internet consente tuttavia di recuperare strumenti di lavoro e oggetti culturali altrimenti irrecuperabili. In base alle leggi dell’editoria, sempre più dipendenti da quelle del mercato, oggi un libro edito più di dieci anni fa viene considerato “oggetto di antiquariato”, per così dire, a meno che non ne esista una ristampa più recente. Certo, le recenti polemiche sulla cosiddetta legge «anti-Amazon» scaturiscono dalla vendita spesso indiscriminata di libri nuovi o nuovissimi e non toccano per nulla il mercato degli “introvabili”.

Se per i primi (solo, però, italiani e inglesi) spesso IBS basta e avanza – superiore per molti aspetti ad altri portali italiani, come ad esempio BOL (se ne veda qui una diretta critica), – per i testi «fuori commercio» il grande portale di Amazon, in lingua italiana, tedesca, francese o anglosassone, si è rivelato davvero utile. L’aspetto economico non conta molto se parliamo di libri “rari”: gli sconti sono presenti solo in pochi casi e talvolta il prezzo di copertina può subire drastici aumenti o ribassi in base alla condizione, l’età e il valore intrinseco del volume in questione. Di primo livello sono anche i portali Maremagnum, AbeBooks e BookFinder, ma non meno utili sono Libri Co. Italia, ComproVendoLibri e Mare Librorum. Come anche per Amazon, le spese di spedizione possono diventare costose (Maremagnum offre il proprio servizio di ricerca alla commissione di un euro, un prezzo contenuto rispetto a Mare Librorum che richiede il pagamento annuale di un abbonamento anche solo per effettuare le ricerche).

Una piccola nota a proposito di BookFinder. In genere accade che il volume di recente edizione contenga la copia anastatica delle pagine dell’originale: è cosa solita e non costituisce un vero problema se non si vogliono spendere migliaia di euro per un’edizione originale; tuttavia spesso tra i risultati del sito vengono inclusi volumi pubblicati dal sito americano General-Books, il quale però in effetti non pubblica testi veri e propri ma dà alle stampe il testo di un volume (raro) scansito tramite OCR (programma che riconosce automaticamente i caratteri) e poi riprodotto senza alcuna revisione e senza alcuna impaginazione, neanche essenziale. BookFinder offre l’opportunità a chi ha già acquistato uno dei loro volumi di scaricare, inserendo il codice ISBN, la versione originale del testo in formato pdf, naturalmente senza errori, ma è inutile dire che il danno a quel punto è fatto: ci si ritrova a casa un oggetto che definire «libro» è certo un eufemismo.

Molti testi sono comunque reperibili in rete gratuitamente, basta un po’ di pazienza nella ricerca (Google Books è un buon punto da cui iniziare, ma c’è anche LiberLiber o il Project Gutenberg). E se un libro è davvero irrecuperabile accertiamoci almeno che esista in qualche biblioteca del mondo, che magari scopriamo trovarsi nella nostra città. Per questo tipo di ricerca si può consultare un certo numero di siti: le Biblioteche mondiali (europee, statunitensi e asiatiche), le Biblioteche europee, le Biblioteche italiane o il Catalogo nazionale SBN. Sia per la consultazione che per gli acquisti, i luoghi della rete in cui si tratta di libri sono davvero tanti. Eccone alcuni: British Catalogue, Find-a-Book, Alibris, WorldCat, Digital Libraries, Oxford University Press, Antiquarian Booksellers’ Association of America.

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