«Poscia ch’io v’ebbi alcun riconosciuto,
vidi e conobbi l’ombra di colui
che fece per viltade il gran rifiuto.
Incontanente intesi e certo fui
che questa era la setta d’i cattivi,
a Dio spiacenti e a’ nemici sui»
(Divina Commedia, Canto III, 58-63)
Io Papa Celestino V, spinto da legittime ragioni, per umiltà e debolezza del mio corpo e la malignità della plebe, al fine di recuperare con la consolazione della vita di prima, la tranquillità perduta, abbandono liberamente e spontaneamente il Pontificato e rinuncio espressamente al trono, alla dignità, all’onere e all’onore che esso comporta.
Papa Celestino V (Pietro Angelerio), 13 dicembre 1294.
Negli ultimi mesi, in me è diminuito il vigore in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato.
Papa Benedetto XVI (Joseph Ratzinger), 11 febbraio 2013.