La filosofia del «New York Times»

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Il New York Times, lo storico giornale americano, presenta una pietra filosofale. «The Stone» è il nuovo spazio filosofico del giornale in cui compaiono una serie di saggi che «ha visto la partecipazione di alcuni fra i filosofi più noti e stimati oggi in attività nel mondo occidentale: Peter Singer, Martha Nussbaum, Arthur C. Danto, Tim Williamson, Galen Strawson, Graham Priest, Jeff McMahan, Robert Pippin e tanti altri. Anche pensatori e artisti di altri settori hanno dato il loro contributo, come il biologo evolutivo Frans de Waal, lo scrittore Andy Martin, il matematico John Allen Paulos, il fotografo Steve Pyke e altri ancora». Così Simon Critchley, curatore del sito americano, ne ha parlato ne Il Sole 24 Ore qualche giorno fa. L’articolo italiano è comparso anche su Repubblica.

«Alla società, la filosofia – continua Critchley – può offrire un metodo per sfatare i tanti miti e ideologie che regolano la nostra vita e per proporre schemi concettuali alternativi o normativi per ragionare sui concetti (la giustizia, la verità, la libertà, la mente, la scienza, la religione e così via). Hegel dice che la filosofia ci consente di comprendere con il pensiero la nostra epoca. Ma può anche – forse soprattutto – consentirci di resistere alla nostra epoca, di porre domande inopportune, domande difficili, scomode, fuori moda».

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