«Universa»

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La Scuola di Dottorato di Ricerca in Filosofia dell’Università degli Studi di Padova presenta una nuova rivista di recensioni filosofiche, a cura dei docenti Umberto Curi e Luca Illetterati: Universa. Si badi al nome, però. Non è aperta proprio a tutti: «La rivista raccoglie recensioni di testi di filosofia italiani e stranieri, tratti dalla produzione scientifica più recente. Universa nasce come luogo di informazione e di confronto sulle novità editoriali nel campo della filosofia e, allo stesso tempo, come occasione di formazione per gli iscritti alla Scuola di Dottorato. Possono proporre recensioni alla rivista i dottorandi della Scuola, gli ex-dottorandi della Scuola e gli assegnisti di ricerca del Dipartimento di Filosofia e del Dipartimento di Studi Storico-Politici dell’Università degli Studi di Padova».

4 responses to “«Universa»

  1. Una rivista che si rispetti dovrebbe essere aperta a tutti. Le grandi riviste internazionali lo sono, benché io trovi talvolta insopportabile che nelle linee guida per gli autori si richieda (immagino, però, non obbligatoriamente, almeno lo spero) l’affiliazione, presentata come qualcosa che un autore dovrebbe avere. Più corretta è la Philosophical Transactions della Royal Society che, in linea con la sua secolare tradizione liberale, non parla esplicitamente di affiliazione, ma richiede che siano specificati “authors and full addresses where their work was carried out”. Quanto alla rivista in questione, non so che dire. Il passo da te citato è tratto comunque dalla sezione “Ambito di interesse”, che non dovrebbe essere vincolante. Conosco una rivista, Acta Philosophica Fennica, che nell’ambito dei propri interessi dice di privilegiare i lavori di filosofi finlandesi, tuttavia non pone questa condizione nella sezione Submission. Occorre andare a vedere se la sezione Submission di Universa sia di fatto aperta a tutti. Trovo comunque che quelle precisazioni, benché non vincolanti (almeno nel caso di Acta Philosophica Fennica), siano insensate: l’interesse principale di una rivista scientifica (o filosofica) dovrebbe essere il progresso scientifico (o filosofico).
    l.

  2. Sì, magari quel “Possono” della pagina Info non nasconde un “Solo e soltanto i dottorandi [etc.] possono”, ma induce a crederlo. In ogni caso, chi volesse può sempre tentare di proporsi.

  3. I Quaderni leif, per non allontanarci troppo, non prevedono nemmeno una procedura di Submission. Non c’è dubbio che sia legittimo, ciò non toglie che sia deficitario rispetto agli obiettivi per i quali ha senso fondare una rivista. Che dire? Non so.

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