13. «Esaugurazioni»

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RADIOLAB – Il dormiglione
Stagione invernale. Puntata 13 – 21 gennaio 2013

La tredicesima puntata della stagione invernale. In studio: Tony Falbo e Donatella Fiore, in compagnia dei «Fastidiatori».

Oggi si parla del vischio e, nello specifico, di quel particolare tipo di vischio che è il cristianesimo. Si apre con Heidegger, Contributi alla filosofia. (Dall’Evento): «Il fatto che la fede politica totale e la altrettanto totale fede cristiana, nella loro inconciliabilità, si mettano nondimeno in relazione attraverso accomodamenti e mosse tattiche non deve stupire. La loro essenza è infatti. la stessa. In quanto atteggiamenti totali, hanno entrambe nel fondo la rinuncia a decisioni essenziali. La loro non è una lotta creativa, bensì una “propaganda” e una “apologetica”».
E si prosegue con una lunga citazione tratta da Mary Hamilton, Incubation or the Cure of Disease in Pagan Temples and Christian Churches, uno scritto del 1906 (traduzione di Cateno Tempio).

Dopo un cenno a Corrado Guzzanti per via di alcune sue interpretazioni satiriche di figure ecclesiastiche, si torna a citare, stavolta da un libro che spiega cosa è l’«esaugurazione»; si tratta di S. Gasparri, I fenomeni di acculturazione: le culture germaniche e la trasformazione del mondo romano, in S. Collodi – G. Pinto (a cura di), La società medievale, Bologna 1999, pagg. 48-49: «Nei confronti dei luoghi di culto della sacralità pagana, i missionari praticavano due tattiche diverse, che tuttavia spesso potevano sovrapporsi. C’era prima di tutto la distruzione pure e semplice della sede o dell’oggetto del culto demoniaco: molto spesso quest’ultimo […] era un albero. […] L’altra tattica seguita dai missionari era quella dell’esaugurazione, ossia del riutilizzo del luogo pagano a fini cristiani, sfruttandone la sacralità precedente, che veniva canalizzata verso il nuovo santuario cristiano. Un modello illustre di questo modo di procedere era stato fornito già da Gregorio Magno. Non abbattete i templi pagani, aveva detto il papa nelle istruzioni ai missionari da lui inviati presso gli Anglosassoni, bensì trasformateli in chiese cristiane: i missionari, scrive all’abbate Mellito, “non devono affatto distruggere i templi pagani di quel popolo, ma piuttosto devono distruggere gli idoli in essi contenuti. […] Dato che quei templi erano stati costruiti bene, è necessario che siano commutati dal culto dei demoni all’ossequio del vero Dio, affinché, dal momento che quella gente non vede distrutti i propri templi, deponga l’errore dal suo cuore e, riconoscendo il vero Dio e adorandolo accorra più facilmente ai luoghi consueti”».

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