2. «Poesia e conoscenza»

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RADIOLAB – Il dormiglione
Stagione invernale. Puntata 2 – 8 ottobre 2012

La seconda puntata della stagione invernale. In studio: Tony Falbo e Donatella Fiore, in compagnia dei «Fastidiatori» (Davide Dell’Ombra in studio e Cateno Tempio in diretta telefonica).

Si parte dallo scritto di Piergiorgio Odifreddi: Galileo, il più grande scrittore italiano (ecco qui l’estratto da “Il Fatto Quotidiano”) in occasione dell’Internet Festival di Pisa (dal 4 al 7 ottobre) a proposito di «poesia e conoscenza». Inevitabile leggere un passo di Dante, in questo caso: Par. II, 139-148 (e il relativo commento di Giacalone), e da Dante passare a Carmelo Bene. Si riprende infatti uno spezzone audio da “Le interviste impossibili”, trasmissione Radio Rai 1973-1975: “Italo Calvino incontra Montezuma” (Carmelo Bene), regia di Vittorio Sermonti, intervista trasmessa il 6 settembre 1974. Ecco qui l’audio integrale (la prima di tre parti).

Si cita anche dal n. 30 della rivista PANTA (2012), numero interamente dedicato a Carmelo Bene: in particolare, dall’intervista di Franco Cuomo del dicembre 1979: «Per me, la televisione [è] il mezzo più importante dopo la radio. […] Perché la radio, essendo un mezzo per ciechi, bandisce l’immagine, intendendo per immagine la volgarità che, comunque tu la volga, è sempre immagine. […] Lasciamo pure perdere l’iconoclastia di principio. Un’immagine è volgare in quanto viene data lì morta, determinata, attraverso un linguaggio mistificante che non le permette di rispecchiare mai la realtà e quindi nemmeno di astrarsi da una realtà. L’immagine dunque non informa e non disinforma, non è informata e non è disinformata, è reale e al tempo stesso surreale, in conclusione volgare. Altrimenti è pseudoreale. Ecco, detto questo sulla volgarità dell’immagine, si capisce perché la radio, in quanto mezzo per ciechi, è un mezzo privilegiato. – Il cieco è dunque uno spettatore privilegiato? – Sì, certamente. Ma proprio come tu hai detto: uno spettatore, non un auditore, privilegiato. Vedi: un po’ come leggere tra sé, da soli, nel silenzio notturno, questo dovrebbe essere la radio se utilizzata bene. Ma la radio è solo un mezzo, non si realizza da sé…».

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