«The Artist is Present»

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Solo un tavolo separa l’artista dal suo pubblico; uno ad uno e senza limiti di tempo, gli spettatori possono interagire con Marina Abramović. Questo il nucleo – intorno al quale girano pezzi audio, video, installazioni, fotografie e performance – dell’allestimento retrospettivo al Moma di New York del 2010 dedicato all’artista, una delle più grandi performer viventi.

«L’evento, senza precedenti, rappresenterà la sua più grande fatica, diventando la più lunga performance della sua carriera; tale intervento artistico infatti la vedrà impegnata 7 ore al giorno per ben 3 mesi, per circa 600 ore totali di performance. “Le performance richiedono un’energia sterminata e, invecchiando, il corpo è in difficoltà” spiega Abramović, “eppure le mie azioni diventano sempre più lunghe e difficili con il passare degli anni. Perché con la forza della mente si può fare qualunque cosa: non serve un allenamento olimpionico, ma volontà e disciplina”» (fonte).

Quest’anno è stata pubblicata la traduzione italiana di una biografia dell’artista a cura di James Westcott dal titolo Quando Marina Abramović morirà. In preparazione anche un film-documento.

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