Manvelyan

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Avete mai pensato che nei nostri occhi potessero esistere mondi? Che sotto la calotta trasparente della cornea potessero trovarsi crateri, voragini, sabbie, galassie? Grazie a un servizio fotografico pubblicato sul sito americano TheChive scopro tutto ciò, e anche come gli occhi animali spesso siano più simili all’idea di occhio umano che possediamo, mentre i nostri assomiglino più a dei piccoli ecosistemi, universi.
Suren Manvelyan ha viaggiato alla scoperta dell’occhio, lo ha fatto con una macchina fotografica e ci ha donato la possibilità di condividere questo suo viaggio. Manvelyan è un fotografo, ma è anche un fisico, un insegnante, un musicista; è un esploratore, un ricercatore, un osservatore. Leggere la sua breve biografia è stupefacente tanto quanto osservare gli scatti cui ha dato vita.
Per la prima volta ci si ritrova di fronte all’immensa profondità di una pupilla, alle vertigini provocate da quel buco nero che osserviamo ogni giorno allo specchio, ma di cui non conosciamo quasi nulla. E che dire dell’iride e della varietà paesaggistica che presenta con le sue dune, le sabbie, i filamenti lanuginosi, le onde? E poi c’è l’occhio animale, l’occhio espressivo, l’occhio dotato di un’umanità sottile, assegnata ma emotivamente potente. L’occhio è nuovamente canale di comunicazione, di interpretazione, di naturale fraintendimento fra esseri.

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