Presentazione di «Quel che viene a mancare»

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Teatro Coppola - Via del Vecchio Bastione, 9 - Catania
venerdì 13 dicembre 2013, ore19:00
Vai al sito: L'evento nel sito del Teatro Coppola

Nel maggio 2012 Sitosophia e il «Tempio dell’Ombra», ospiti del Teatro Coppola di Catania, hanno presentato quel che giustamente viene definito oggi «un evento – in bilico tra la conferenza e l’happening teatrale – dedicato alla figura di Carmelo Bene e alle implicazioni filosofiche che da essa inevitabilmente si dipanano», ma che noi stessi amiamo definire altrettanto giustamente «una catastrofe». Fu una catastrofe per i motivi spiegati in apertura del volume che poi nel dicembre del 2012, esattamente un anno fa, è stato pubblicato dalla casa editrice Villaggio Maori col titolo «Quel che viene a mancare. Il saggio critico e Carmelo Bene». Questa definizione non è un tentativo di autocritica, per il semplice fatto che la catastrofe è in realtà un evento «rivoluzionario», termine improprio ma efficace per indicare qualcosa di «nuovo» che scardina le abitudini.

Parlando dell’«evento» teatrale, la principale abitudine che è stata scardinata è la seguente, ovvero che il pubblico possa avere dei giudizi contrastanti su ciò cui ha assistito. Nel caso della catastrofe, il pubblico non può avere dubbi: tutti concordano sul fatto che non s’è capito nulla. Ecco, questo era ed è ancora l’auspicio nostro: capire che non c’è nulla da capire. Per il semplice fatto che non esiste né può esistere «dialogo» tra opera, autore e spettatore.

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Parlando del libro, le cose cambiano molto poco: è abitudine scrivere e leggere un libro che sia comprensibile, e sembrerebbe che anche questa abitudine sia stata scardinata; ma è pur vero che una catastrofe riportata su carta produce un effetto particolare: il testo si offre allo sguardo, e quello che non si capisce per mezzo dell’ascolto si può cogliere attraverso la vista, se è ancora buona. Neanche qui si tratta di capire alcunché, ma per lo meno lo sguardo che cade sul foglio concede uno spiraglio di luce: possiamo finalmente vedere che non c’è nulla da capire. Magari ce ne capacitiamo meglio. E una volta fatto ciò, spalancare la nostra mente alla comprensione. Ora sì che capiamo.

Ci ostiniamo a non farci capire, ovunque andiamo e chiunque incontriamo, proprio nella speranza che qualcuno presto o tardi comprenda qualcosa, un pezzo, un angolo, un rigo. E da lì inneschi il circuito. La difficoltà è tutta dalla parte del lettore perché gli si impone di rivedere sé stesso senza potersela prendere con nessun altro, dacché l’autore del libro si tira indietro o, meglio, se la fa sotto, nel senso che si cala al punto di sparire e lascia che sia l’opera a farsi carico di tutto.

Con questo spirito allegro, dopo la bella esperienza a Regalbuto di questa estate, presentiamo questo libro insieme ad alcuni amici volenterosi proprio al Teatro Coppola, che ancora di certo ricorda la catastrofe. L’appuntamento frivolo è fissato per venerdì 13 alle 19. Di meglio non poteva capitare. Ci vedremo di nuovo per parlare di qualcosa che va visto… dunque non perdetevi questo esilarante appuntamento!

Per i dettagli, visitate il link qui a fianco… Ecco qui ulteriori avvisi e suggestioni: evento su Facebook, sito «ufficiale» del Tempio dell’Ombra, sito della casa editrice, attestazione ufficiale che il libro esiste per davvero, un’intervista di Silvia Bellia su Glamour (!) e, infine, la puntata radiofonica dedicata all’argomento riascoltabile proprio qui su Sitosophia.

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