«Orario di lavoro»

Tratto da parte II, 84; tr. R. Solmi, ed. Einaudi, pag. 151.
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Caratteristico della differenza tra il modo di vita che dovrebbe essere dell’intellettuale e il modo di vita del borghese, è che il primo non riconosce l’alternativa di lavoro e svago. Il lavoro che non deve – per conformarsi alla realtà – fare al soggetto tutto il male che farà in seguito agli altri, è piacere anche nella tensione più disperata. La libertà a cui allude è la stessa che la società borghese riserva solo al riposo e che,attraverso questa regolamentazione, non fa che ritogliere. Viceversa, ogni svago tollerato da questa società è intollerabile per chi sa qualcosa della libertà, e, al di fuori del suo lavoro, che certo comprende anche ciò che i borghesi assegnano, sotto il nome di «cultura», alla vigilia dei giorni di festa, non può concedersi piaceri di ricambio. «Work while you work, play while you play», è una delle massime fondamentali dell’autodisciplina repressiva.

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