Il barboncino di Schopenhauer – Caos e così sia

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barboncinoHelme Heine, Il barboncino di Schopenhauer e altre curiosità filosofiche, Vallardi, Milano 2016

Questo libro dall’aspetto accattivante raccoglie gli schizzi (narrati e disegnati dalla stessa mano) di alcuni tra i più celebri filosofi occidentali da Talete a Wittgenstein. Il titolo italiano, Il barboncino di Schopenhauer, può trarre in inganno – quello originale è Oh… diese Philosophen, letteralmente “Oh… questi filosofi” –, poiché l’autore Helme Heine non si addentra poi tanto, o perlomeno non soltanto nell’aneddotica, ma cerca di restituire il carattere e la personalità dei pensatori in una manciata di righe, con un pizzico di ironia e rimandi alle stesse parole dei filosofi, le quali però sono sprovviste di fonti (anche le vere e proprie “curiosità” hanno questo difetto, il che spinge a consigliare al lettore di prenderle con le pinze – non di rado la leggenda assume le sembianze della storia). La lettura risulta piacevole, anche se non è sempre facile, quando si ha a che fare con la divulgazione, stare alla larga da semplificazioni estreme. Singolare l’estromissione di alcuni importanti filosofi come Sartre a favore di altri meno noti, seppur grandi, come Emerson. Ma questo deriva dalla formazione e dai gusti dell’autore, il quale non ha alcuna intenzione di nascondersi. Molti tedeschi, essendo egli tedesco, spiccano tra gli altri (Feuerbach, Fichte, Hegel, Heidegger, Jaspers, Kant, Leibniz, Meister Eckhart, Nicola Cusano, Nietzsche, Schelling, Schopenhauer). In definitiva un grazioso libretto, che ha il merito di far destare l’interesse non solo per le idee ma anche per le vite dei filosofi i quali, a dispetto dei luoghi comuni e della nostra ignoranza, hanno sempre, nel bene e nel male, scosso e segnato le esistenze degli esseri umani.

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caosStefano Lanuzza, Caos e così sia. Vere storie scellerate, Stampa Alternativa, collana Millelire, Viterbo 2016

L’uomo è cattivo per natura (Hobbes) e le leggi morali e del vivere civile arginano la sua spietatezza animale, oppure è nato buono (Rousseau) e sono proprio queste ad averlo inevitabilmente corrotto? Una cosa è certa, il caos, controparte di qualsiasi ordine, non potrà mai essere debellato dall’esistenza, dal quale probabilmente essa nacque. Ma anche questo discorso è viziato, poiché ogni caos e ordine lo sono solo in base a nostri criteri arbitrari. Stefano Lanuzza ha voluto dedicare un’opera al Caos che irrompe nelle nostre quotidianità col suo tascabile Caos e così sia. Vere storie scellerate. In questo sorprendente florilegio di storie brevieincredibili emerge a boccate l’umanità sgradita che il benpensante ripudia pubblicamente per poi ritrovarsela tra le sue pareti o quelle dei vicini. Cronache che abbiamo letto sui giornali, rabbrividendo, come la moglie che per vendetta mozza il pene al marito o il cannibale che mangia e uccide uno sconosciuto consenziente incontrato sul web. Storie folli, scellerate appunto, che nelle sapienti mani di Lanuzza assumo non di rado un retrogusto comico, come la vita. Tuttavia, al cospetto del Caos, ogni giudizio è sospeso.

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