VI. «Manlio Sgalambro»

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RADIOLAB – Il dormiglione
Sesta puntata – 9 luglio 2012

In studio: Tony Falbo e i «Fastidiatori». Dal bosone di Higgs sùbito all’intervista di Manlio Sgalambro, il filosofo siciliano cui è dedicata l’intera puntata. Inevitabile parlare anche di accademismo.

Rimandi in rete: bosone di Higgs, intervista di Manlio Sgalambro e Almanacco di filosofia Micromega.

Citazione conclusiva da La morte del sole di Sgalambro:
«Libri pieni di citazioni sono come sarcofaghi; pile di cadaveri ne sorreggono l’effimera vita. Chi scrive trionfa su tutti. Messi in riga fanno piroette, inchini, paso doble. Nell’imperversante storia della filosofia, la quiete di ciò che fu pensato non viene lasciata in pace. Per i motivi più abietti viene evocato il de cuius, non perché lo comandi lo spirito. Si trova sempre un briccone pronto a trattare di Kant. Quel che fu pensato è lì, duro e ostile verso il vivente, e non può nemmeno sfiorarlo la ‘comprensione’ con cui il commendevole amico si lancia sul cadavere. Bisogna entrare in questo mondo di morte, non ‘riviverlo’. Il duro dettato che il filosofo strappò all’umano, la storia della filosofia, futile e petulante, glielo riconsegna con tanti saluti. Perché squietare la pace del pensato? Così si può enunciare il perplesso esordio di chi si accosta a quel mondo – timoroso di turbarlo invano».

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